Le parole #Lean e #Kaizen, riferite al metodo Toyota, negli ultimi anni sono molto usate anche qui da noi in Italia. Senza dubbio parlare del “pensiero snello”, del “miglioramento continuo” e della “caccia agli sprechi”, non fa male alle aziende.
Si può introdurre, però, questa metodologia di lavoro nelle nostre realtà produttive e nei nostri uffici, solo a patto di intraprendere un radicale cambiamento di mentalità.
Il “Lean Thinking” è una vera e propria “filosofia” che deve essere abbracciata da tutti i dipendenti dell’azienda per poter dare i risultati.
Non è pensabile cominciare a lavorare in “logica Lean” solo dopo aver frequentato un corso, come è impossibile intraprendere questo metodo se tutti i dipendenti dell’azienda non sono allineati alla filosofia del “miglioramento continuo”. Inoltre, per poter apprezzare i risultati del “Lean Thinking”, lo sponsor di questa vera e propria “disciplina” deve essere rappresentato dalla più alta carica dirigenziale o dal titolare della società.
La formazione e la guida al cambiamento devono essere condotte da tutto il management: solo a queste condizioni, il #TPS (Toyota Production System) produrrà risultati e conferirà, dall’operaio al dirigente, grande soddisfazione e meraviglia!
In un progetto “Lean” non è sufficiente adottare la metodologia “TPS” nell’area produttiva, negli uffici e quindi nel Procurement, bisogna infatti coinvolgere nel processo di miglioramento ed efficientamento anche i fornitori. Per questo motivo è necessario approcciare da subito il tema della “Supply Chain Collaboration”.
Il mancato interessamento dei fornitori nel sistema comporterebbe inefficienze, ritardi e scarse prestazioni del mercato della fornitura, che andrebbero a ripercuotersi sul sistema produttivo.
“I fornitori sono un patrimonio per l’azienda e la loro gestione deve essere sia accurata, sia adeguata agli obiettivi che si vogliono raggiungere”.
A tal proposito, nel percorso di introduzione in azienda della metodologia “Lean”, va prevista una precisa formazione rivolta nei confronti dei “fornitori-partner” di riferimento.
Il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento della qualità, dei livelli di servizio, della riduzione dei costi e della competitività richiesta dal mercato, passano attraverso un percorso evolutivo di eccellenza volto all’integrazione dei fornitori e del loro sistema logistico-produttivo.
Per raggiungere il massimo dei risultati è bene quindi mettere in atto un vero e proprio programma di costante miglioramento di tutta la “filiera produttiva”.
Quindi per dare inizio a questo nuovo percorso, nel primo capitolo possiamo elencare quelli che sono gli ingredienti principali del Lean Thinking:
E’ una filosofia ossia un vero e proprio cambiamento culturale.
Il cliente è al centro (non più il prodotto).
Produrre valore per il cliente.
Autocritica, mettersi in discussione, volontà di migliorarsi.
Voglia di sperimentare.
Eliminare gli sprechi.
Perseverare, sfidare le critiche, essere resilienti.
Visione esterna, farsi aiutare, fidarsi.
Credere in sé stessi e nel cambiamento.
Questa pillola fa parte di una nuova serie di video/articoli che descrivono l'impatto della Lean sul #procurement, approfondisci l'argomento guardando il video caricato sul mio canale Youtube (fai click e vedi ora) e non perdere i prossimi video!
Questa pillola descrittiva, tratta dal libro “Il mondo degli Acquisti” (vedi presentazione), è il 68° articolo, di una serie che pubblicherò sul blog allo scopo di illustrare la professione di compratore e per divulgare le tecniche del Procurement applicabili in un moderno ufficio Acquisti.
Daniele Pezzali consulente e formatore in Procurement (visita:www.danielepezzali.com)
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