Stamane, al risveglio, ho visto due notizie sui quotidiani che mi hanno colpito positivamente.
La prima riguarda la notizia Ansa inviatami dall'imprenditore Cristian Feregotto che guida il Gruppo Infostar (con il quale collaboro) che è un'azienda system integrator specializzata nella fornitura e nell'integrazione di soluzioni informatiche/digitali per le aziende.
La notizia descrive la crescita di questa azienda che durante il lockdown non si è mai fermata e che oggi riesce ad emergere sul mercato con un +13,8% sul fatturato rispetto all'anno scorso.
Il secondo articolo concerne il raggiungimento dell'accordo in Sede Europea relativo al Recovery Fund, con una "pioggia di miliardi" che cadrà sull'Italia allo scopo di rilanciare la nostra economia.
Quale delle due notizie è la migliore?
La domanda non è a caso, per via della mia professione sono in contatto con diverse piccole e medie imprese tra Veneto, Friuli e Trentino e tutte le aziende con le quali collaboro hanno trovato il modo, dopo il duro colpo del lockdown, di riemergere e di fare della crisi un'occasione di opportunità.
Sto parlando di aziende sane, nelle quali gli imprenditori credono nei propri investimenti che non sono costituiti solo da macchinari e beni immobili, ma sono rappresentati soprattutto dalle risorse umane.
Imprenditori che hanno saputo gestire in emergenza lo smart working, per non bloccare le attività primarie e che hanno subito riattivato, in sicurezza, la produzione nelle fabbriche.
Piccoli Imprenditori che ogni giorno si mettono in gioco, dedicando il loro tempo, rischiando le loro finanze e che... ahimè, talvolta hanno perso la fiducia negli aiuti promessi dallo Stato.
La "pioggia di miliardi di Euro"
Siamo veramente di fronte ad un "nuovo Piano Marshall"?
La composizione del Recovery Fund, trattata a Bruxelles, porterebbe in dote all’Italia 209 miliardi, di cui 82 di sussidi e 127 di prestiti.
Questa notizia dovrebbe rallegrare tutti noi: 82 miliardi a fondo perduto non sono bazzecole, come non è uno scherzo l'indebitamento che faremo di 127 miliardi che noi e le prossime generazioni dovremo restituire all'Europa...
La risposta è semplice: avremo fatto un vero affare se tutti questi miliardi saranno impiegati con criterio, senza speculazioni, clientelismi, sprechi e soprattutto senza infiltrazioni mafiose!
Con questo piano di rilancio stavolta ci giochiamo tutto!
(Almeno per coloro che sono della mia generazione).
Se avremo la capacità di gestire quei fondi come lo farebbero gli imprenditori come Cristian, che ho citato all'inizio di questo articolo, allora siamo in una botte di ferro.
La rettitudine, l'onestà e la motivazione dei manager impiegati nelle PMI che conosco, ogni giorno danno un ottimo esempio di efficienza e di come investire i quattrini dell'impresa.
Voglio continuare ad essere ottimista, anche se sono disilluso se mi volto indietro a guardare i risultati della nostra Classe Dirigente dagli ultimi quarant'anni fino ad oggi.
Il Piano Marshall, che ho citato, ha fatto grande l'Italia del dopoguerra, i nostri nonni ed i nostri padri hanno tirato fuori valori profondi e concreti...
Saremo capaci anche noi di fare altrettanto dal secondo semestre del 2020?
Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)
21 luglio 2020
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