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Immagine del redattoreDaniele Pezzali

Pandemia? Che sia forse il caso di mettere il naso fuori dall'Occidente?

Più volte nei miei articoli ho cercato di mettere a confronto l'Occidente con l'Oriente, sarà perché ho vissuto una parte della mia vita in Cina, perché il mio lavoro mi ha spinto ad avere rapporti commerciali in Asia o semplicemente perché, da sempre, tutto quello che è diverso dai nostri cliché mi attira.


Le differenze culturali e religiose tra Est e Ovest sono evidenti, come lo sono i modi di apprendere, lavorare, cooperare, amare e odiare.

Nelle varie culture nel mondo sono disuguali anche gli approcci verso la vita, la morte, il sacrificio ed il benessere.


Secondo il mio parere è impossibile (ed immorale) fare una classifica per stabilire "chi fa meglio", sono semplicemente modelli diversi! Modelli che funzionalmente hanno retto con il trascorrere dei secoli.

Quello che invece si può fare è prendere "il meglio" da ogni cultura per arrivare ad un pensiero e ad uno stile di vita più equilibrato.

Non è facile accostare la medicina occidentale a quella cinese o quella ayurvedica, stemperare lo stress della rincorsa del benessere occidentale con lo yoga e la meditazione, abbinare la cucina mediterranea con le spezie indiane e la cucina cinese...

Riuscire, però, ad aprire la mente anche solo verso uno di questi "nuovi approcci" ci darà grande soddisfazione ed il risultato sarà garantito!


Il mondo "sotto sopra"


Non esiste il "modello ideale", il giusto e sbagliato è opinabile, come l'informazione a senso unico e senza contraddittorio è forviante!


Mi ricordo la prima volta che mi recai in Oriente: un viaggio che feci per lavoro in Corea più di venti anni fa, arrivato nella fabbrica del mio fornitore, fui condotto nella grande sala riunione nella quale avevo il meeting.


"Mi siedo al posto assegnatomi, attorno al grande tavolo posizionato al centro della sala e proprio davanti ai miei occhi vedo un planisfero gigante che riempie tutta la parete.

Sono stanco per il lungo viaggio, durante la notte ho dormito poco e male a causa del fuso orario, sono teso per questo primo incontro in Corea e nella mente ripasso il copione che dovrò sostenere durante la riunione.

Non mi sento a mio agio, c'è qualcosa fuori posto ma non capisco che cosa... Più guardo quella parete, più mi sento turbato, poi mi concentro sulla mappa e metto a fuoco i continenti e mi rendo conto che l'Asia è al centro del planisfero, l'Europa a ovest e le Americhe a est: io il mondo da quella prospettiva non l'ho mai visto!"


Lockdown e vaccini


Per questo che parlando della pandemia e di come la stiamo gestendo in Occidente, non sono poi così certo "che stiamo facendo la cosa giusta". Dopo un anno dall'infezione stiamo ancora reagendo a colpi di lockdown e stiamo puntando tutto solo su un piano vaccinale fatto di antidoti sperimentali di ogni sorta.


Invito il lettore di questo blog a leggere gli articoli, scritti da Danilo Taino e pubblicati dal Corriere della Sera (di cui segno i link qui sotto), riguardo la gestione dell'infezione di coronavirus in India. Forse è il caso di guardare un po' più in là del nostro naso.


Io in India ci sono stato e da quello che ho visto nelle strade di Mumbai e di Bangalore, posso affermare che in quel paese il distanziamento sociale e le mascherine obbligatorie per tutta la popolazione sono pura utopia!

E' molto interessante, quindi, apprendere dalla stampa che in India sono crollati i contagi di Covid19 e non certo per merito dei lockdown e dei vaccini...


Quindi che tipo di messaggio possiamo intendere?


Non sono né un medico, né uno scienziato, però posso immaginare che ancora una volta la Natura stia facendo il suo corso, come è accaduto nei millenni che hanno segnato la nostra evoluzione.

Preferisco pensare alla "Natura riparatrice", che ancora una volta ci tenderà la mano evitando la nostra estinzione, piuttosto che ipotizzare una follia collettiva che ci stia conducendo verso il baratro della miseria e del dominio assoluto esercitato delle grandi multinazionali e delle banche...


Al di là dei pensieri complottisti forse è meglio guardare i numeri: oggi il sito del Ministero della Salute riporta che su 112 milioni di casi confermati al mondo, i morti sono stati 2,5 milioni, quindi rimando a voi il calcolo delle proporzioni di questa pandemia, rispetto a tutte le malattie che ogni giorno minano la nostra salute.


Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)

26 febbraio 2021


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